miércoles, 16 de enero de 2008

pildore

È molto particolare, come nel film Matrix, 1999, sia per mezzo di una pildora di qualcosa di alieno che serve al protagonista per entrare in un nuovo mondo. Non solo questo deve sceglere tra due pildore una blu, che secondo Morfeo li serverá per tornare a la sua normalitá o invece, quella rossa che portarei al Neo al mondo che sempre ha voluto conoscere.

Qui vedo due fatti importanti; da una parti il fatto di dover sceglere, la vita è una continua elezione e non mai sapiamo se abbiamo scelto bene finchè il presente non è diventato pasato. Nelfratempo, l'idea di sceglere bene e male, dipende di quello che speriamo che ci sia, di solito abbiamo dimenticato adattarci al mondo, tutt'altro modifichiamo il mondo al nuestro scopo, è questo secondo il mio punto di vista non è una grande cosa affatto. Non dico che deva esistere un equilibrio, cuando molto probabilmente siamo quasi il rifiuto di un universo che voleva essere simmetrico, ma che in realtà è assimmetrico, tra le particole di materia e antimateria.

Dall'altra parte c'è il fatto dello alieno, come forma di poter trovare risposte. Una cosa fuori di te che ti serve come mezzo per conoscere, se vogliamo come una alegoria della percezione nel senso che noi prendiamo per mezzo dei sensi l'informazione che abbiamo bisogno per fare un'idea del mondo in qui viviamo.

E quindi quella pildora rossa può essere qualsiasi cosa, ma soprattutto deve essere un qualcosa che aiuta a sblocare delle neurone e a questo scopo a me mi serve l'arte. L'arte come mezzo di trovare risposte a domande, a volte pericolosi. L'arte che porta a una conoscenza al di fuori della propria realtà ma anche nella propria realtà. Con l'arte invece di uscire del Matrix, entriamo en centiania di Matrix che servono a scoprire singoli penellate di quello che cerchiamo e cuando torniamo alla realtà vediamo che tutto ha il suo significato.

kuntsthink

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